Sant'Ignazio da Laconi - Parrocchia Sant'Ignazio da Laconi Serramanna

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Prega come se tutto dipendesse da Dio e lavora come se tutto dipendesse da te.
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Sant'Ignazio da Laconi

La Parrocchia
La vita di Sant'Ignazio - Audio MP3
La vita del Santo

  Nasce a Laconi, un paese della Sardegna, il 18 dicembre 1701. Secondo di nove figli della famigliaMattia Cadello Peis e Anna Maria Sanna. Gli vengono imposti i nomi di Francesco, Ignazio e Vincenzo. Con quest'ultimo nome viene chiamato da tutti.
Già da piccolo dedito alla preghiera, ha una speciale devozione per la Madonna. Partecipa, come chierico, alla messa in parrocchia e quando esce ai compagni che riuniva nel fienile, ripete il catechismo che gli veniva insegnato.
Ha un carattere mite e molto dolce, da essere soprannominato "su santisceddu". Manifesta più voltel'intenzione di consacrarsi alla vita religiosa tra i seguaci di San Francesco, questo progetto però lo trascura a lungo, finché nella vita non gli accade un fatto abbastanza strano: l'impennarsi del cavallo, che finalmente lo porterà ad attuare la decisione di partire in convento.
Arrivato a Cagliari non è considerato adatto alla vita religiosa perché molto gracile. Solo grazie all'intervento del Marchese Ajmerik di Laconi, un benefattore del convento, viene accettato in prova e finalmente può vestire il saio francescano con il nome di Fra Ignazio da Laconi.

  A causa di questo intervento esterno, Fra Ignazio, non avrà vita facile. Ha tutto l'ordine un pò contro, perché non lo ha mai accolto volentieri. Con molto impegno e volontà riesce a superare le prove più difficili. Pare che sia stato durante un lavoro, per lui particolarmente faticoso: attingere acqua dalla cisterna del convento e con un grosso recipiente portarla nelle "celle" dei confratelli che, esausto, invoca la Madonna e Lei subito gli ha risposto.
Da  allora Fra Ignazio comincia a comunicare con il cielo, che lo ascolta e sempre gli risponde. La sua vita è fatta di sacrificio, preghiera e costante imitazione di Cristo. Percorrendo le vie di Cagliari per chiedere l'elemosina, comunica molto con la gente ed in particolare con i bambini, cui è molto affezionato. Le persone lo amano e spesso sono testimoni dei molti miracoli: risuscita una bambina che gli era molto affezionata, trattiene un operaio a mezz'aria mentre sta per precipitare da una scala. E' preso anche in giro da alcuni marinai di Bosa a cui non esita di porgere la bisaccia per farvi versare dell'olio e ridacchiando aspettano invano, che l'olio fuoriesca.

  Quando prega, la sua adorazione davanti al Santissimo è talmente ardente e profonda che un giorno, viene visto elevarsi da terra, e restare sospeso in aria. Un altro giorno, viene affrontato da un sacerdote, uomo di grande cultura che insegnava nella Facoltà Teologica e considerava Fra Ignazio un poco di buono. Gli dice che è un fannullone, un impostore che si prende gioco della povera gente, che vive nell'ipocrisia e che non trovando argomentazioni valide, non sa fare altro che tacere. Dopo questi insulti il frate, che per tutto il tempo aveva tenuto gli occhi bassi, alza lo sguardo e con grande meraviglia di quel sacerdote piange, e commosso lo ringrazia per quelle parole.

  Finalmente ha trovato una persona in grado di riconoscerlo per quello che veramente è, ringrazia il Signore per averglielo fatto incontrare, dandogli così l'occasione di potersi pentire. Dopo aver vissuto per quarant'anni nel sacrificio e nella sofferenza, giunge la sua ora.

  Un venerdì, quando nel convento suonava la campana per ricordare la Passione di Cristo, sentendola disse: "Questaè la mia ora". Così moriva un grande uomo e un grande Santo: era l'11 maggio 1781. In vita non negò mai alcun favore, ed anche oggi impetra grazie in continuazione a quanti, con fiducia, fanno a Lui ricorso. Pio XII lo ha proclamato beato il 16 giugno del 1940 e Santo il 21 ottobre 1951.

Tratto dal libro "Breve Compendio della vita di Sant'Ignazio" di Don Bruno Pittau - Parrocco fondatore della Prima  Parrocchia dedicata al Santo di Laconi.

Miracoli per intercessione del Santo, ancora in vita

1) In compagnia di fra Ruffino da Orosei, bussa alla casa di un benefattore, i via San michele, nel rione di Stampace, nell'attuale Parrocchia di Sant'Anna. Quando il servo apre, gli dice di tornare un'altro giorno, perché nella casa c'è un grave lutto, essendo morto il figlio del padrone.
Garbatamente il frate chiede di poter entrare, per recitare una preghiera e per confortare i benefattori, ma già mentre entra dice: "Non sarà morto, forse dorme". Una volta nella stanza dice al piccolo: "Alzati bambino mio, poltrone, questa non è più ora di dormire" così dicendo, da Dio ne ottiene la resurrezione. Dalla tristezza si passa ad improvvisa ed insperata felicità. Si grida: "Fra Ignazio è un Santo! Ha fatto il miracolo!". Il padrone cerca i due frati pe fare loro una generosa offerta, aggiungendo al suo solito buon cuore anche la gioia che vive per l'avvenimento accaduto, ma eludendo ogni sorveglianza, i frati sono già usciti alla chetichella, e sono ormai già sulla via del Convento.


Miracolo in vita - 1 - Audio MP3
Miracoli per intercessione del Santo, ancora in vita

2) Un giorno si reca a casa di un amico, addolorato ed in pianto per la morte di un suo figlio, cadavere, già composto e, piedi alla porta, pronto per uscire da casa per la sepoltura. Solleva il lenzuolo e a voce alta gli dice: "Alzati".
Dopo averlo strappato alla morte, sano e salvo, lo consegna alla madre. Quanta gioia il giorno, in quella famiglia.

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Miracoli per intercessione del Santo, ancora in vita

3) Nelle vicinanze del Monastero di Santa Lucia abitava una bambina che quando vedeva comparire Fra Ignazio, gli andava incontro facendogli tante feste, anche lui ricambiava le feste accogliendola con tanta amorevolezza. Un giornola bimba muore. Saputolo, Fra Ignazio, va a trovarla. Entra nella stanza dove era stata composta e dice ai genitori: "Non è morta, ma dorme, aspettate che vado a svegliarla". La squote un pò, allora la bimba apre gli occhi e dice: "Ho fame". Fra Ignazio le da un pezzo di pane e così sana e salva la ridona ai genitori.

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Miracoli per intercessione del Santo, ancora in vita

4) Ancora amore per i bambini.
Un figlio del nobile Don Efisio Cartabasso, colpito in modo assai grave da paralisi, non può assolutamente camminare.lo tengono sempre su una seggiola. La madre supplica Fra Ignazio perché interceda per la sua guarigione. Fra Ignazio si fa condurre il bimbo, lo solleva dalla seggiola, lo invita a camminare un poco con lui e un pò con un parente, un certo Francesco Vulpes, quindi lo consegna alla mamma. Pochi momenti dopo, il piccolo Cartabasso, perfettamente guarito, scorrazza giulivo per le stanze e tutti danno gloria a Dio e naturalmente ringraziano Fra Ignazio.
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Miracoli per intercessione del Santo, ancora in vita

5) Bimba cieca che ci vede di nuovo.
La piccola Anna Maria Piluzzu, in seguito ad un incidente, era diventata cieca I genitori con tanta fede e semplicità si rivolgono a Fra Ignazio perché si interessi del caso pietoso. Dio per la sua mediazione, vuole che il suo fedele Servo, si trasformi per la bimba nel suo "Angelo di luce". Per la preghiera di Fra Ignazio, Anna Maria, viene completamente risanata. La cecità della piccola, viene fugata con un raggio d'amore. Un'improvvisa gioia inonda il cuore della madre e dei parenti, ltre alla luce degli occhi, per la bimba, riottengono da Dio, pure la serenità della vita.

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Miracoli per intercessione del Santo, ancora in vita

6) Guarigione di don Efisio Cartabasso.
Don Efisio Cartabasso, da bambino era a letto molto infermo. Viene travarlo Fra Ignazio, quando la madre è assente. Fra Ignazio, lo fa levare da letto e lo porta a giocare in riva al mare.
Nella spiaggia, il bambino si diverte moltissimo dimenticando ogni malattia. Quando però lo riporta a casa, viene rimproverto dalla mamma, perché il frate, a suo avviso ha tenuto un comportamento molto imprudente.
Fra Ignazio, che non si aspettava una tale reazione, le risponde: "Io l'ho portato a giocare in riva al mare e si è divertito tanto, ma un giorno, morirà proprio in mare". Il Cartabasso, ormai vecchio, imbarcatosi per il continente, muore sulla nave e viene sepellito nelle vicinanze di Capo Carbonara (l'attuale Villasmius).

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Miracoli per intercessione del Santo, ancora in vita


7) Guarigione di Speranza  Paglietti.
La bimba Speranza Paglietti, colpita da tisi, è all'ultimo stadio, ed è costretta a stare sempre a letto. Per la bravura è ritenuta da tutti un "angelo". I suoi cari hanno paura che da un momento all'altro muoia, così come, della stessa malattia, da poco tempo sono morti assieme, altri tre suoi fratelli. Disperati, si rivolgono a Fra Ignazio con tanta fiducia, che non appena la tocca col suo bastone, dice loro: "Si! E' sana. Gloria a Dio che ha voluto operare il miracolo". Subito Speranza lodando il Signore e ringraziando Fra Ignazio, completamente guarita può lasciare il letto.

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Miracoli per intercessione del Santo, ancora in vita


8) Altri miracoli.
Tre figli di Luigia Pais soffrivano di vaiolo. Chiamano Fra Ignazio e già nel salire le scale esclama: "Che odore di paradiso c'è in questa casa". Guarda quindi i tre ammalati e dice: "Due moriranno, il terzo vivrà, ma darà alla famiglia tanta occasione di pianto".
I due primi volarono subito in cielo, il terzo morì all'età di 33 anni, colmando i genitori di dolore.

Caterina Trogu, da bambina cade nel fuoco, si bruccia la faccia in modo talmente grave che per giorni non può nemmeno aprire gli occhi. In preda alla disperazione la madre ricorre a Fra Ignazio che risponde così alla donna, "Volete che vostra figlia guarisca? Passate la lingua sul viso della bimba come faccio io nella mano". La donna ubbidisce, e fa quanto Fra Ignazio le ha suggerito. La bimba guarisce e fuor di se per la gioia grida: "Venite a vedere il miracolo che Fra Ignazio ha fatto alla mia bambina!". Dopo aver attuato il consiglio del Frate, tutti possono vedere che nel volto ddi Caterina, ora non c'è più alcuna cicatrice che ne deturpi il viso.
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Parrocchia Sant'Ignazio da Laconi
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